Abbiamo ricevuto un contatto da un’azienda che diceva di aver subito un attacco e non era in grado di continuare le sue attività. Quando sono arrivati nei loro uffici, subito dopo il fine settimana, si sono resi conto che una buona parte dei loro dati era inaccessibile.
Questa era la situazione: Più di 10 macchine virtuali, tutte ospitate su Windows Server che non si avviano più a causa di un malware nell’ambiente, che ha impedito all’azienda di funzionare.
Il gruppo hacker Lockbit, dopo aver invaso l’ambiente impostato una richiesta di riscatto di più di 20.000 euro. Riscatto che l’azienda ha rifiutato di pagare.
Dopo questo, è iniziata la ricerca di un’azienda capace di recuperare i loro dati, con molti timori sulla possibilità di recupero senza il pagamento del riscatto, hanno trovato Digital Recovery. Ci siamo presto posizionati come la soluzione al problema.
A causa della paura con le soluzioni offerte e la possibilità di decrittazione, solo un VHDX infetto è stato inoltrato, che abbiamo capito pienamente, dopo tutto, questo è quello che si sente in giro.
Abbiamo quindi eseguito una diagnostica avanzata che ha portato a uno scenario promettente che ha reso possibile il recupero. Con l’autorizzazione dell’azienda e la diagnosi fatta, abbiamo poi iniziato il recupero dei dati.
Vedendo che siamo stati in grado di consegnare ciò che abbiamo promesso con un VHDX, il cliente è stato rapido nell’inviare gli altri. Abbiamo fissato una scadenza per i punti di controllo durante un progetto, che ha permesso al cliente di essere sempre più sollevato.
L’azienda aveva bisogno che uno dei suoi VHDX fosse ripristinato come disco virtuale e poi avviato in una VM. Una richiesta che è stata soddisfatta con successo.
Grazie alle competenze dei nostri esperti, con l’aiuto di Tracer, la nostra tecnologia proprietaria, il 100% dei dati criptati è stato recuperato. In pochi giorni siamo stati in grado di prevenire una perdita fatale di tempo e denaro per l’azienda e i suoi clienti.
L’attacco ransomware non può essere prevenuto, ma la perdita di dati sì.
